Bonifacio VIII
Giubileo 2025
Bonifacio VIII
nato Benedetto Caetani (Anagni, 1230 circa – Roma, 11 ottobre 1303), è stato il 193º papa della Chiesa cattolica dal 1294 alla morte. Nel 1300 celebrò il primo Anno santo della storia.
Storia
Fu discendente di un ramo dell’importante famiglia Caetani (o Gaetani), che poté acquisire ulteriori ricchezze e grandi latifondi sfruttando la sua carica pontificia.
Per lungo tempo si è ritenuto che l’anno di nascita di Benedetto Caetani fosse il 1235; in epoca recente è stato peraltro rinvenuto un documento del 1250 nel quale si fa riferimento a un canonico di Anagni di nome Benedetto. Il collegio dei canonici di Anagni comprendeva in quel periodo alcune personalità di alto rango, come Rinaldo da Jenne, il futuro pontefice Alessandro IV.
Poiché non sono noti altri omonimi che siano stati canonici ad Anagni nel decennio 1250-1260, il riferimento al futuro papa Bonifacio appare inequivocabile. Non sembra peraltro credibile che il Caetani fosse già canonico all’età di quindici anni. Ciò ha indotto a retrodatare la nascita di alcuni anni.
Si trova conferma di questa ipotesi in una lettera a firma di papa Niccolò IV, datata 1291, nella quale il pontefice, riferendosi al cardinale Benedetto Caetani, usa il termine ad senium che, a quei tempi, stava a indicare i sessantenni. La combinazione dei due documenti porta a concludere, quindi, che Benedetto sia nato intorno al 1230, molto probabilmente ad Anagni. Era figlio di Roffredo (o Lofredo) Caetani ed Emilia Patrasso di Guarcino, legata a sua volta da parentela ai conti di Segni (la stessa famiglia di Alessandro IV). La famiglia Caetani aveva già dato alla Chiesa un papa, Gelasio II, tra il 1118 e il 1119.
L’istituzione del Giubileo
Bonifacio VIII indice il giubileo del 1300, Giotto, frammento di affresco
Uno dei più importanti successi del pontificato di Bonifacio fu senz’altro l’istituzione del Giubileo. Sul finire del 1299 moltissimi pellegrini si erano radunati a Roma, spinti da un vero e proprio “moto popolare spontaneo”, che rendeva pieno di grandi aspettative il secolo che stava per iniziare. Prendendo così spunto da questa vasta iniziativa spontanea e ispirandosi sia alla leggenda dell'”Indulgenza dei Cent’anni”, risalente almeno a papa Innocenzo III, che alla Perdonanza, voluta dal suo predecessore Celestino V, Bonifacio istituì l’Anno Santo, nel quale potevano lucrare l’indulgenza plenaria tutti i fedeli che avessero fatto visita alle basiliche di San Pietro e San Paolo fuori le mura.
L’Anno Santo
fu formalmente indetto il 22 febbraio 1300, con la bolla Antiquorum habet fida relatio, ma con indulgenze retroattive al 24 dicembre 1299; nella bolla era anche stabilito che l’Anno Santo si sarebbe ripetuto, in futuro, ogni cento anni. Il Giubileo ebbe un grande successo e l’afflusso di pellegrini a Roma fu enorme (il Villani parla di 300.000 pellegrini). A parte la diffusa e sentita necessità di “indulgenza” in quel periodo (anche la partecipazione alle crociate offriva questo stesso beneficio), l’arrivo dei pellegrini a Roma da tutto il mondo, oltre a significare un notevole apporto di denaro, esaltava la magnificenza della Città Eterna e consolidava il primato e il prestigio del pontefice.
Il Giubileo
rappresentò per il papa «una breve ma felice parentesi di pace», che gli permise, tra l’altro, di rimpinguare le finanze pontificie. Il papa però non ricevette l’omaggio dei sovrani d’Europa e questo fu per lui motivo di grande delusione. Le assenze dei regnanti volevano in qualche modo significare che la sua aspirazione di riunire nelle sue mani sia il potere spirituale che quello temporale era probabilmente soltanto un’illusione.