Bonifacio IX
Bonifacio IX
Bonifacio IX, nato Pietro Tomacelli (Casarano, 1350 circa – Roma, 1º ottobre 1404), è stato il 203º papa della Chiesa cattolica dal 1389 alla morte. Regnò durante lo Scisma d’occidente, mentre il papa rivale (antipapa), Clemente VII, risiedette ad Avignone sotto la protezione della monarchia francese.
Biografia
Pietro detto Piero o Perino Tomacelli nacque a Casarano (in Terra d’Otranto) nel 1354, da una nobile famiglia napoletana. Il padre, barone Giacomo, e la madre, Verdella Caracciolo, erano feudatari di Casarano e della vicina Casaranello. Pietro venne battezzato nella chiesetta paleocristiana di Santa Maria della Croce (la chiesa di Casaranello), parrocchiale del casale parvus. La notizia circa i natali casaranesi del futuro pontefice e quella del battesimo sono testimoniate da una lapide marmorea tuttora esistente, collocata dal vescovo Antonio Sanfelice (1708-1736) in Santa Maria della Croce. L’epigrafe settecentesca, come riportato nel suo stesso testo latino, sostituisce un’altra iscrizione commemorativa, più antica di trecento anni e rinnovata perché spaccata. Un altro dato, in sintonia con quanto affermato in precedenza, è relativo al secondo titolo cardinalizio assunto dal Tomacelli.
Elezione a Papa
Si conosce ben poco del periodo che precede la sua elezione a Papa. Si formò allo Studium di Napoli. A poco più di trent’anni si trasferì a Roma, chiamato da papa Urbano VI, suo conterraneo, che lo creò nel 1381 cardinale diacono di San Giorgio, e nel 1385 cardinale presbitero di Sant’Anastasia. La scelta di quest’ultimo titolo sarebbe un ossequio all’omonimo cenobio benedettino, sulle serre casaranesi, in cui il giovane Pietro aveva ricevuto la prima formazione, e (forse) aveva intrapreso la vita monastica. L’abbazia era una delle quattordici badiae inferiores, suffraganee di Santa Maria di Nerito, l’attuale cattedrale di Nardò.
Il pontificato
Pietro Tomacelli fu eletto nel conclave del 1389. Scelse il nome pontificale di Bonifacio IX.
Governo della Chiesa
Il pontificato di Bonifacio fu contrastato da due antipapi: Clemente VII (1378-1394) e Benedetto XIII (1394-1417). Entrambi risiedettero ad Avignone. Germania, Inghilterra, Ungheria, Polonia e gran parte dell’Italia lo accettarono come papa (lui e il papa di Avignone, Clemente VII, si erano scomunicati a vicenda).
Bonifacio IX – Giubileo 1390
Durante il suo pontificato fu forte la pressione per la convocazione di un concilio ecumenico, come unico modo per ricomporre lo Scisma d’occidente, ma il movimento conciliare non si fece strada durante il papato di Bonifacio.
Bonifacio IX celebrò a Roma due giubilei. Il primo nel 1390, era stato dichiarato dal suo predecessore Urbano VI, e fu molto partecipato da Germania, Ungheria, Polonia, Boemia, e Inghilterra. Diverse città della Germania ottennero i “privilegi del giubileo”; vennero chieste molte indulgenze, ma queste diedero vita anche ad abusi e scandali.
Il giubileo del 1400
attirò a Roma grandi folle di pellegrini, in particolare dalla Francia. Nonostante una disastrosa epidemia di peste, Bonifacio rimase in città.
Nella seconda metà del 1399 sorsero gruppi di penitenti flagellanti, noti come “Bianchi”, o “Albati”, specialmente in Provenza, che si diffusero poi in Spagna e nell’Italia settentrionale.
Questi evocarono scomodi ricordi delle processioni di flagellanti erranti del periodo della Morte Nera (1348-49). Si spostavano in processione di città in città, indossando vesti bianche, con i volti coperti e una croce rossa cucita sulla schiena, seguendo un capo che portava una grossa croce. Le voci di un imminente giudizio divino e le visioni della Vergine Maria abbondarono. Durante le loro processioni cantavano un inno, lo Stabat Mater, divenuto rapidamente popolare. Per un momento, mentre i “penitenti bianchi” si avvicinavano a Roma, Bonifacio e la curia appoggiarono il loro entusiasmo penitenziale, ma quando questi raggiunsero la città, Bonifacio fece bruciare sul rogo il loro capo e questi si dispersero rapidamente. “Bonifacio frammentò gradualmente queste folle vaganti, facile preda di agitatori e cospiratori, e infine le dissolse”.